Opera Omnia
Ognuno
Musica di scena per l'omonima sacra rappresentazione da Anonimo del '400 e Hugo von Hofmannsthal
per orchestra di fisarmoniche, oboe, sax, percussioni
Regia di LUCIANO MASTELLARI Musica di PAOLO COLOMBO
N.1 | |
N.7 tema d'amore |
Esecuzione: Orchestra di fisarmoniche MODERN ACCORDEON, direzione: PAOLO COLOMBO
Secondo momento, dopo Assassinio nella cattedrale, di un progetto di rivisitazione in chiave contemporanea del teatro medievale, Ognuno è una rielaborazione di due testi omologhi: Everyman, più rappresentativa morality play inglese del '400, e Jedermann, riscrittura della stessa di Hugo von Hofmannsthal, tra i massimi autori contemporanei in lingua tedesca. | |
Quasi mai rappresentato in Italia (mentre a Salisburgo inaugura ininterrottamente fin dalla prima del 1911 il prestigioso festival teatrale) Ognuno prende spunto dalla parabola biblica del ricco Epulone cui la Morte annuncia la fatidica ora, dei suoi vani tentativi terreni di sottrarvisi, infine del suo pentimento e della sua redenzione. |
Un testo "morale" nell'accezione cristiana, ma che in questa versione viene interpretato più in chiave simbolica.
In questa ottica va considerato l'allestimento scenico, completamente a vista, la scelta dei costumi, più alllusivi che attendibili storicamente, la coreografia che reinventa una danza macabra sulla musica che, a sua volta, rilegge ripropone arditamente il gregoriano di una straordinaria Messa dei Folli.
LA MUSICA DI SCENA: UNA MESSA DEI FOLLI
"Le botti di vino esploderebbero se di tanto in tanto non si allentassero i cocchiumi. Bene, anche noi siamo vecchie botti e per di più mal sigillate: il vino della saggezza ci farebbe esplodere se lo conservassimo esclusivamente ed ininterrottamente per servire Iddio. Perciò alcuni giorni l'anno noi lasciamo fuoriuscire l'aria accumulata abbandonandoci al più esuberante piacere, alla follia, onde tornare subito dopo, con rinnovato zelo, ai nostri studi e alle pratiche della divina religione." Così Gerson di Auxerre, teologo del '400, difende l'antica istituzione della Messa dei folli, parodia della normale messa perché dedicata non ad una figura teologica ma ai vizi umani (ci sono messe dei bevitori, dei giocatori d'azzardo, dei ghiottoni), in cui le melodie gregoriane e i testi venivano abilmente manipolati dagli stessi teologi, perché, soli, ne conoscevano i più segreti significati, per poi venire eseguiti in chiesa in "cerimonie" non proprio ortodosse. Anche la musica di scena di Ognuno è una Messa dei folli, in cui ogni brano è parodia, talvolta irriverente, dei gregoriani che compongono tutte le parti della messa, dall'Introitus all'Invocatio. Una tale scelta si giustifica considerando Ognuno come la seconda tappa del viaggio che è stato intrapreso con Assassinio nella cattedrale, che ci ricorda come il teatro moderno sia di fatto nato in chiesa, per poi svilupparsi in maniera decisiva solo dopo esserne uscito. Uscire di chiesa non significa solo allestire la scena sul sagrato, ma, ad esempio, poter parlare in volgare e non in latino, oppure potere parodisticamente contraffare il gregoriano, aumentando decisamente le possibilità espressive degli artisti. Nella musica di scena ricorrono inoltre anche tre celebri temi: nei momenti di redenzione di Ognuno il Victimae paschali laudes, famoso inno pasquale, il celebre In taberna quando sumus durante la festa, e nel brano finale, la danza macabra, anche un frammento di In morte festinamus, brano in cui l'uomo medievale descrive la morte come un semplice passaggio da un'esistenza ad un'altra. Abbiamo detto che il teatro uscito di chiesa ha aumentato le proprie possibilità espressive, facendosi contemporaneamente sempre più vicino al popolo. Tra gli strumenti più popolari trovano sicuramente una collocazione le fisarmoniche, le cui sonorità nella musica di Ognuno si dimostreranno sorprendentemente ricche ed affascinanti. | |
(Foto di Marco Mussini) |